PERCORSO ESCURSIONE FICULLE :

Sentiero Medioevale



Strada sia nel bosco che  bianca.

La partenza è prevista per le 9.00
Raduno alla Badia alle 8.30
Partenza dal palazzetto alle 7.50 non oltre, ci vogliono 35 min per arrivare alla Badia.
 
Con la speranza che non piova. 
Per chi si vuole fermare a pranzo può aderire la mattina stessa, è allestito come una sagra, si paga quello che si prende non c'è un menu fisso. 

TEMPO PREVISTO: 3 ore circa (escluse soste)

PERCORSO: ad anello

LUNGHEZZA: Km 8 circa

DISLIVELLO TOTALE: m 200

DIFFICOLTA': E

MEZZO DI TRASPORTO: proprio

PRANZO: al sacco (e/o organizzato con costo tra 10/15 €

le adesioni si prendono la mattina stessa, (volantino allegato)

Le adesioni vanno date a: Francesca Romana Quagliarotti 339 6098248

Per eventuali ospiti occasionali, rivolgersi a Toni Spiga inviando data e luogo di nascita alla seguente e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Altre informazioni:

Il gruppo di Protezione Civile (PROCIV dell'Orvietano) che opera nel territorio di Ficulle, collabora per monitorarlo.



Descrizione del luogo e dell'evento:

La festa alla Badia, oltre ad una bella occasione per trascorrere una giornata in campagna, avvolti dalle bellezze paesaggistiche, consente la visita della stupenda Abbadia di S.Nicola al Monte Orvietano. Questa chiesa, immersa nei boschi di un ambiente affascinate e selvaggio, risale all’anno 1007, fondata come abbazia della congregazione dei Camaldolesi di San Romualdo.
Ha ospitato anche Monaco Graziano, fondatore del diritto canonico e autore del “Decretum Gratiani”, in cui mise ordine in oltre mille anni di canoni di storia della Chiesa.

Giovanni Paolo II, in occasione della presentazione ufficiale del "Nuovo Codice di Diritto Canonico ricordò: "A questo riguardo mi sia consentito, fra le tante figure di canonisti e giuristi, meritatamente famosi, nominare almeno il monaco Graziano, l'autore del "Decretum" (Concordia discordantium canonum), che Dante colloca nel quarto suo cielo, tra gli spiriti sapienti, in compagnia di sant'Alberto Magno, di san Tommaso d'Aquino e di Pietro Lombardo, esaltandolo perché:
« quell'altro fiammeggiare esce del riso
di Grazïan, che l'uno e l'altro foro
aiutò sì che piace in paradiso. »

(Dante Alighieri, Divina Commedia - Paradiso, canto X, vv.103-105)

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