Breve itinerario che permette di girovagare in lungo ed in largo all’interno dell’anfiteatro di Campo Pericoli e di visitare il rifugio Garibaldi (2231 mt), il più antico del Gran Sasso, costruito nel lontano 1886. Dal piazzale di Campo Imperatore (2130 mt), dove si parcheggia, si passa a sinistra dell’Osservatorio e si inizia a salire seguendo l’evidente sentiero. Dopo alcuni tornanti si devia a destra traversando i pendii di Monte Portella fino a raggiungere la Sella di Monte Aquila (2335 mt). Dalla Sella si scende leggermente si tralascia il sentiero verso destra, che risale verso Monte Aquila-Sella di Corno Grande, si traversa per un breve tratto la conca di Campo Pericoli ed al primo bivio si
Impegnativa escursione che ci permetterà di visitare “Valle Scura” una delle più belle e selvagge valli del Reatino. La difficoltà del percorso ha contribuito a preservare specie animali e vegetali scomparse altrove anche a causa dell’impatto del turismo di massa. Dal Rifugio Sebastiani saliremo per la strada asfaltata che conduce al Passo di Leonessa. Dopo un paio di tornanti si arriva ad un piccolo parcheggio a destra da dove partono, tra gli altri, i sentieri 440 e 405. Seguiremo l’ampio sentiero per alcuni chilometri fino a che si intravede in basso a destra una piccola costruzione; ad un bivio prenderemo la strada che scende a destra in quella direzione. Su un masso, sempre a destra, è indicata la via per il Rifugio Porcini ormai abbandonato ed utilizzato per il ricovero del bestiame. Continueremo a scendere molto sempre all’interno del bosco fino ad incrociare a destra degli ometti in pietra che conducono alla base della Cascata di Malopasso per un sentiero appena evidente. Per il ritorno dovremo affrontare la gran parte del dislivello in costante e ripida salita che, in circa tre ore ci riporterà in vista del Rifugio Sebastiani.
Dalla Piana di Campo Imperatore si prende la sterrata molto evidente, e dopo circa 1 km inizia il sentiero segnato con i segnavia CAI. La salita è subito impegnativa fino ad arrivare alla prima cima e poi in cresta si arriva alla cima ovest del Monte Bolza, dove si scorge in lontananza Rocca Calascio. Si segue tutta la cresta su salti di roccia fino a giungere alla Cima Est del Bolza, con qualche passaggio di primo grado e alcuni punti esposti, con vista su Castel del Monte.Si scende dalla cima e si prende il sentiero evidente nella vallata passando a seguire per il sentiero Italia e si prosegue per il Canyon Scoppaturo, per poi ritornare alla macchina per sentiero erboso.
Il Canyon dello Scoppaturo o della Valianera è uno dei luoghi più belli e suggestivi in Abruzzo. Siamo nell’altopiano di Campo Imperatore, nel cuore dell’appennino italiano, a quota 1500 metri sul livello del mare.
Siamo in uno dei posti naturali più selvaggi e scenografici ed infatti è qui che sono stati girati molti dei film spaghetti western diventati cult del cinema italiano. E la mente vola subito verso l’immortale “…Continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill del 1971.
Come da programma sabato 14 ottobre e domenica 15 ottobre saremo a Bologna con il seguente programma provvisorio.
Considerando che Bologna è un importante centro fieristico internazionale, quindi sempre super affollata è opportuno bloccare le camere di alberghi con largo anticipo.
Pertanto chiedo quanti di voi è interessato a partecipare.
Al momento non è ancora disponibile una scheda ma a grandi linee possiamo anticipare quanto segue:
Sabato:
- partenza da Orvieto con pullman in prima mattinata,
- arrivo a Bologna e escursione (ancora da definire),
- pranzo al sacco,
- spostamento con pullman in albergo,
- cena (in albergo)
Domenica:
- collazione in albergo,
- passeggiata con visita di alcuni punti notevoli della città,
- pranzo libero,
- ritrovo in un punto da definire,
- rientro previsto in Orvieto intorno alle ore 22:00.
Ribadisco che il programma nel dettaglio sarà definito non appena avremo le conferme dei costi del pullman e dell'albergo.
prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 333 8946791
eh si!!! le. tradizioni vanno rispettate e noi saremo presenti , anche questo anno, presso la Cantina Castello di Corbara per un bel giro attraverso il vasto territorio dell'azienda e deliziare del buon vino.
Impegnativa escursione che ci permetterà di visitare “Valle Scura” una delle più belle e selvagge valli del Reatino. La difficoltà del percorso ha contribuito a preservare specie animali e vegetali scomparse altrove anche a causa dell’impatto del turismo di massa.
Cooip Centro Italia in collaborazione Unicoop Firenze, Coop Unicoop Tirreno, Coop Unione Amiatina, Asd Majorana Trekking APS ed il CAI sezione Orvieto, organizza un trekking sullo storico percorso Bolsena-Orvieto. La passeggiata ha scopo socio culturale con finalità di aggregazione ed inclusione sociale. Si partirà al mattino da Bolsena seguendo il tracciato accompagnati da guide esperte, si farà sosta alle tombe de Lauscello, per poi arrivare nel pomeriggio ad Orvieto. Qui si uniranno ai nostri partecipanti anche i biker del progetto "Tandemoni Pedala e vai" ragazzi che stanno attraversando l'Italia con le bici per dare un messaggio di inclusione terapeutica. Insieme visiteremo il Duomo. Concluderemo la giornata presso la sala expo del palazzo del capitano del popolo, con un'apericena offerta dalla Sez Soci Coop centro italia di Orvieto. L'attività é totalmente gratuita per tutti i partecipanti.
Ora convento dei “Padri Passionisti”. Il primo nucleo è del VII secolo, edificato dai Longobardi. Divenuto, poi, monastero Benedettino, dipendente dall’abbazia di Farfa. Tra il XIV ed il XV secolo vi si insediarono i Francescani, del “terzo ordine”, poi divenne Romitorio. La chiesa è settecentesca.
Cima del Monte Fogliano
E’ la cima più alta all’interno della Riserva Naturale del Lago di Vico (m.964,5). Sulla sua vetta si uniscono i territori comunali di Caprarola, Ronciglione e Vetralla.
Eremo di San Girolamo
Emerge nel fitto di una secolare faggeta. E’ stato, quasi interamente scavato nella roccia, con l’aiuto di manovalanza, da un certo Frate Girolamo, proveniente da una facoltosa famiglia senese, che decise di ritirarsi in preghiera nella zona della Tuscia, nella prima metà del ‘500.
Fu distrutto due anni dopo la sua edificazione ad opera dei Lanzechinecchi (il povero frate, malmenato, se ne ritornò a Siena e donò tutti i suoi beni ai poveri).
L’Eremo fu, successivamente, ricostruito da un concittadino di Girolamo, Fra’ Marcantonio.
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO
Utilizzeremo come punto di partenza per l’escursione il fontanile in prossimità del convento di Sant’Angelo e viaggeremo sempre all’interno del bosco di faggio e cerro.
Costeggeremo il convento che ognuno potrà visitare, in autonomia, alla fine del percorso, durante il pranzo (al sacco), che faremo sempre al fontanile.
Tra sentieri e qualche carrareccia saliremo subito verso la cima del monte. La vegetazione, in questo periodo, ci permetterà di avere scorci di visuale sul lago, cosa abbastanza compromessa nei periodi in cui la vegetazione è più rigogliosa.
Dalla cima cominceremo ad avvicinarci all’Eremo di San Girolamo, il percorso sarà tutto in discesa. Lo raggiungeremo arrivandogli alle spalle, visione meno suggestiva, ma compensata dal colpo d’occhio, notevole, che avremo quando ce lo lasceremo alle spalle.
I sentieri per il ritorno, sempre immersi nel bosco, ci condurranno a sfiorare di nuovo il convento di Sant’Angelo fino a raggiungere il punto da cui siamo partiti.
Tenaglie è il primo dei Borghi Silenti, notevole la porta con uno stemma ad aquila e un castello. Il percorso è magnifico tra campagne e colline coltivate caratterizzati dall'antico Castello del Poggio. Il panorama è indimenticabile.
“Fra le ferrovie di montagna italiane, alcune delle quali purtroppo smantellate, la Ferrovia Spoleto-Norcia ha sempre rappresentato per unanime giudizio non solo italiano, il massimo sforzo di tecnica dei tracciati; una specie di piccolo Gottardo Umbro. Forse perché tra le ultime ferrovie ad essere progettate, essa è anche la più ardita e difficile; tanto che a nessuno oggi potrebbe venire in testa di compiere ex novo uno sforzo simile. Ma tale esempio di tecnica ferroviaria resta, appunto, come monumento a testimoniare di un momento particolarmente felice nel modo di costruire le "opere d'arte" ferroviarie. E quindi va conservata come nostro patrimonio artistico e paesaggistico insieme, appunto perché il paesaggio Centro Appennino Italiano è caratterizzato da questo continuo rapporto fra natura e opera dell'uomo.”
Progettata nel 1909, è stata attiva fino al 1968.
Un bellissimo percorso trekking sul sentiero della vecchia ferrovia che collegava Spoleto a Norcia.
Percorreremo il tratto iniziale che da Spoleto arriva fino a Sant’Anatolia di Narco.
Un percorso impegnativo ma particolarmente affascinante.
Incontreremo sulla nostra strada le gallerie, interamente scavate a mano, tra cui la più famosa detta “della caprareccia”, lunga 2 km.
Il percorso presenta una pendenza lieve, ma costante, per i primi 8 km. Questo e la lunghezza stessa, lo rendono un trekking impegnativo.
Percorso di collina lungo sentieri naturali tra Castel Giorgio e Bolsena; attraverseremo prati erbosi e un bosco con morbidi saliscendi, sarà̀ un’escursione in mobilità lenta e nell’abbraccio con la natura (a tratti piuttosto stretto) potremo rilassarci, assaporare l’aria fine, cogliere con lo sguardo uno spettacolo paesaggistico a 360°. Dopo la prima metà del percorso apparirà, in lontananza, il lago di Bolsena. L’anello si concluderà con una visita alla necropoli del Lauscello.
La necropoli etrusca del Lauscello, oggi compresa nel comune di Castel Giorgio, è costituita da una quindicina di tombe a camera databili tra la fine del IV e la metà del II sec.a.C. Le sepolture più antiche sono riferibili alle ultime fasi della Volsinii etrusca (Orvieto) mentre la maggior parte appartengono alla Volsinii etrusco-romana, l'odierna Bolsena, fondata dopo il 264 a.C. a seguito della conquista e distruzione di Orvieto da parte dei Romani. Le tombe, in parte rinvenute già violate, hanno restituito abbondante vasellame in bronzo e pregevoli ceramiche argentate. La necropoli è attraversata dall'antica via Cassia che, dalla Volsinii etrusco-romana, attraversava l'altopiano dell'Alfina, lambiva a settentrione la rupe orvietana e si dirigeva verso Chiusi attraverso la val di Chiana.
Un giro meraviglio con spettacoli mozzafiato, un giro che faremo grazie alla collaborazione della "Pro Loco Marmore" nella persona della Presidente Manola Conti e dall'accompagnatore Alberto Cresta.
La giornata si svolgerà intorno a Monteluco di Spoleto , località della montagna Spoletina che si estende per 7.000 ettari. Il punto di arrivo e partenza sarà in prossimità del convento di “Monteluco”. Seguiremo il sentiero di San Francesco che si sovrappone al cammino di Sant'Antonio da Padova. La prima parte si svolge in discesa fino ad arrivare al ponte delle torri, posto panoramico adatto per foto, lasceremo il sentiero Turistico per iniziare la salita che ci porta a Forcella di Castelmonte (950 msl). L’ascesa sarà tutta all’interno di un’area boschiva con prevalenza di Faggi e Carpine. In cima a Forcella, nelle giornate con assenza di foschia, vedremo il Vettore e l’appennino umbro - marchigiano. Dopo una breve sosta riprendiamo il sentiero costeggiando il pendio con brevi sali-scendi, dopo circa un’ora ci ritroveremo al punto di arrivo. Prima di partire alla volta di Orvieto, il programma prevede una piccola passeggiata all’interno del “Sacro Bosco” adiacente il convento, un vero incanto di vegetazione e piccole grotte ed eremi tra cui quella di Sant'Antonio da Padova.
La partenza accanto alla suggestiva abbazia di Montecorona sulle sponde del Tevere. Si sale velocemente mediante un sentiero immerso nel bosco, chiamato mattonata, sino all’Eremo di Monte Corona, struttura gestita dai Frati della Famiglia Monastica di Betlemme, religiosi che praticano tutt’oggi la clausura.
Qui visiteremo brevemente la parte pubblica dell’Eremo e consumeremo il pranzo. Poi discenderemo attraverso la carrozzabile al punto di partenza
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